Se è vero che un produttore di Champagne si giudica dalla qualità del suo sans année, Jean-Baptiste Geoffroy, con il suo Pureté, ha davvero fatto centro! Oltre a non essere millesimato, questo Champagne si caratterizza per l’assenza del dosaggio zuccherino, in modo da lasciar apprezzare la purezza e l’equilibrio del delicato e complesso terroir della Valle della Marna; lo fa con garbo, semplicità e una ricetta pressoché perfetta: 35% Pinot Noir, 35% Meunier e 30% Chardonnay, tutti dell’annata 2015, uniti al 47% dell’annata 2014 più una piccola percentuale di vini di riserva. Avvincente, equilibrato, duro ma non aggressivo, Pureté è uno di quegli Champagne che bevi senza fatica e che riberresti con piacere, figlio di una personalizzazione tutta sua che varia a seconda delle qualità delle uve: in base a questa, infatti, Jean-Baptiste decide se vinificare i mosti in acciaio o in legno, non svolge mai la fermentazione malolattica e misura la permanenza sui lieviti. Così nasce uno Champagne che non è legato a schemi o calcoli ma si affida solo alla sensibilità e all’esperienza di chi lo crea.
Colore giallo paglierino scoppiettante, ha un olfatto didascalico che parla di frutta a polpa bianca e gialla, di gesso e sale ma anche di profumi lievi e delicati di fiori di campo ed erbe selvatiche.
Assaggio preciso, netto, spietato nella venatura minerale ma confortante nei morbidi ritorni fruttati, è dotato di un grande equilibrio e di una precisione stilistica davvero inimitabile. Chiusura nitida, minerale, quasi salina, a riprova della sua maestosità.
Uno Champagne non dosato è sempre perfetto per l’aperitivo, nonché per accompagnare la nota iodata tipica dei crostacei e tutte quelle preparazioni non particolarmente elaborate, che sappiano mantenere il gusto originale degli ingredienti. Provatelo con una risotto al taleggio, non resterete delusi!